Con il Covid-19 inizia una nuova era. C’è un ‘prima’ ed un ‘dopo’ pandemia, sebbene in realtà questa dicotomia non appaia realistica, se è vero che dovremo imparare a conviverci e che i prossimi possibili conflitti mondiali si combatteranno a suon di virus o di batteri.
Tuttavia, lo stile di vita di ognuno ha subito privazioni, cambi repentini, sterzate improvvise, reclusioni inaspettate ed involontarie. Il virus ci ha costretti a guardarci da lontano, a temere il contatto, ad immaginarci in un mondo di cui non si sa nulla e nel quale stiamo cercando di darci regole per accettare l’intruso, contenendone i danni.
Le attività che vivono di socialità, come avviene nell’industria turistica, sono state depauperate della loro materia prima, l’ospite, che in un lockdown durato circa tre mesi, ha smesso di essere tale.
Però, nella Fase 2, inizia la ripresa. Le aziende provano a rimettersi in moto ed anche gli ospiti ritorneranno un po’ per volta. Sì, perché la paura del contagio sta forgiando le nostre vite, lasciando un segno indelebile. In particolare, hotel e ristoranti sono chiamati a prendere misure mai adottate prima per contenere il rischio di diffusione del virus. Ed è così, che si inizia a parlare di sanificazione, decontaminazione, protocolli e certificazioni. Gli albergatori, sebbene non sappiano ancora se decideranno di aprire per la stagione estiva, stanno prendendo provvedimenti su quali protocolli di sanificazione adottare e su come mantenere le proprie quote di mercato comunicando il loro impegno nella tutela della salute di staff e clienti.
Da oggi, non potremo più immaginare un hotel che non adotti un protocollo di sanificazione, che non abbia paratie in plexiglass, che non metta a disposizione mascherine, guanti e disinfettanti per le mani. Ci si aspettano colazioni in camera, interventi dell’ospite nella disinfezione della propria camera, buffet contingentati e quant’altro. Purtroppo, però c’è ancora molta confusione nella testa degli albergatori, presi di mira da migliaia di offerte di sanificazione, molte proposte da aziende non preparate.
Ecco alcuni criteri del programma ‘Ospitalità Sicura’ di Sonders Hotels:
- Preferite protocolli validati da parte terza, per avere la necessaria garanzia di buone e corrette pratiche. Un protocollo validato non si modifica, è testabile dal cliente che ne può chiedere visione;
- Ancor meglio, utilizzate il protocollo validato per comunicare con i vostri clienti attuali o potenziali. Inserite un collegamento ipertestuale al suo contenuto in ogni operazione di comunicazione o di marketing;
- Ponete attenzione ai prodotti che scegliete, alle procedure da attuare: oggi si parla molto di ozono, tuttavia non esistono evidenze scientifiche che il COVID-19 ne venga neutralizzato. A seguito del suo utilizzo, i locali non possono essere frequentati per alcune ore, perché l’ozono è tossico ed è indispensabile rigenerare l’ossigeno prima di entrarvi. Evidenze invece ci sono con l’adozione di ipoclorito di sodio, la comune varichina, con concentrazione allo 0,1%;
- È possibile atomizzare a secco l’ipoclorito di sodio, per sanificare aria, arredi e superfici.
- La sanificazione delle superfici richiede anche ‘olio di gomito’: lo strofinamento delle superfici con panni monouso sono essenziali;
- Adottate un protocollo che abbia un valore aggiunto, che premi il vostro lavoro con una certificazione di qualità soggetta ad audit e rinnovabile annualmente;
- Scegliete offerte scalari, che partano da soluzioni basiche (sanificazione camera solo alla partenza dell’ospite, ad esempio) a quelle avanzate (sanificazione giornaliera), in modo da adottare le pratiche che riteniate piò opportune per i vostri ospiti;
- Formate lo staff, non solo in merito alle procedure da seguire (cosa fare al check in, al check out, in caso di Covid-19, in assenza di Covid…), ma anche sulla tutela della loro propria salute;
- Gestite i rifiuti in maniera sostenibile: avremo una crescita esponenziale di plastica e di rifiuti speciali.
Sonders Hotels accoglie e realizza questi consigli, con il protocollo ‘Ospitalità Sicura’, unico per completezza d’offerta, con le sue proposte ‘sanificazione chiavi in mano’ che solleva l’albergatore da ogni incombenza.
La sanificazione sarà il servizio più richiesto in hotel e sul quale l’ospite non potrà transigere. Non servizio accessorio, non servizio ancillare, bensì discriminante nelle scelte di un mercato sempre più attento al benessere ed alla salute. Non temiamo di trasformare l’albergo in ospedale: la differenza la farà sempre il calore della vostra ospitalità e l’accoglienza del vostro territorio.