Cari collaboratori,
Innanzitutto spero stiate passando questi giorni in sicurezza e serenità per quanto possibile.
Come sapete il nostro gruppo da subito ha messo in campo tutte le azioni atte a salvaguardare la liquidità aziendale e al tempo stesso garantire la continuità lavorativa nel rispetto della salute delle persone. Noi dirigenti siamo stati da subito pronti a dimezzare i nostri emolumenti già dal mese di febbraio. Allo stesso modo abbiamo chiesto anche a molti di Voi forti sacrifici e vi ringrazio per aver compreso da subito l’importanza di alcuni provvedimenti difficili, ma fondamentali per garantire la sopravvivenza dell’azienda e di conseguenza dei nostri posti di lavoro.
Abbiamo ridotto orari di lavoro, chiuso i nostri uffici ed avviato lo smart working, abbiamo sospeso i finanziamenti e i leasing contratti con le banche, avviato la cassa integrazione per coloro che ne avevano diritto e il nostro impegno non si fermerà qui perché il momento non vi nascondo che è difficile. Il fatturato si è praticamente azzerato, gli alberghi sono chiusi e i viaggi vengono cancellati, ma lasciatemi dire che la gestione oculata e attenta delle finanze aziendali di questi anni ci ha inizialmente permesso di far fronte alle prime difficoltà, ma non basta perché la situazione purtroppo non sembra volgerà alla piena normalità nel breve periodo.
In questi giorni sto seguendo personalmente l’evoluzione dei vari provvedimenti governativi che, purtroppo, sono poco chiari anche agli stessi enti che dovranno attuare quanto disposto nel decreto “Cura Italia”.
Insieme ad Assolombarda e ai nostri consulenti non abbiamo smesso di adoperarci affinché tutti Voi possiate essere informati al meglio onde poter usufruire di eventuali sussidi per fronteggiare questa emergenza.
Ci sentiamo tutti dalla stessa parte e cercheremo nei limiti del possibile di starvi vicini. Parlo soprattutto di quei collaboratori con contratto intermittente che si trovano in situazioni di incertezza.
Inizialmente lo stesso presidente Inps Tridico aveva annunciato nella trasmissione “DiMartedì” che per tutti coloro che facevano parte del comparto turistico e non potevano accedere alla cassa integrazione, compresi i contratti intermittenti, avrebbero potuto accedere al bonus di 600€ previsti per il Fondo di ultima istanza costituito con il Dl Cura Italia all’art. 44, comma 2.
Tale fondo è stato attivato da un decreto interministeriale firmato ieri dal Ministero del Lavoro insieme a quello dell’Economia e ahimè, diversamente da quanto dichiarato da Tridico, al momento i lavoratori del turismo e dello spettacolo intermittenti sembrerebbero esclusi.
Allo stesso modo, nonostante i contratti a chiamata sono a tutti gli effetti dei contratti subordinati e versano un contributo all’Inps per il FIS (fondo integrazione salariale), sono stati esclusi dalla Cigo (Cassa Integrazione Ordinaria) in quanto all’art. 22 del Dl Cura Italia è stato previsto che per accedervi “non devono avere un trattamento pensionistico né un rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo.” Non capiamo perché questa dimenticanza visto che la maggior parte dei lavoratori del Turismo e dello spettacolo sono intermittenti.
Molti di voi penseranno che allora la soluzione sarebbe quella di licenziarvi per poter accedere a tale sussidio o addirittura alla Naspi, ma lo stesso Decreto Legge ha sospeso la possibilità di licenziamento.
Tutto quanto sopra premesso, vi invito a non perdervi d’animo. Infatti alcune Regioni, di concerto con imprese e sindacati, stanno stipulando accordi per estendere la Cigo anche alle figure “illegittimamente” escluse dal Dl Cura Italia. Tra queste si è mossa anche la Regione Lazio pochi giorni fa. Siamo in attesa di chiarimenti e non appena ci verranno forniti vi informeremo prontamente.
Vi saluto inviando a tutti voi e alle vostre famiglie un abbraccio “virtuale”. Non molliamo!
A presto